Nel mio cammino ho avuto modo di leggere libri che parlavano di spiritualità, tra cui alcuni Osho. Vengo a sapere di un meeting e penso che forse è una buona occasione per sperimentare ciò che fino ad allora avevo solo letto. Faccio qualche telefonata, prendo un biglietto, torno a casa dal lavoro giusto in tempo per partire. Quando le porte dell’autobus si chiudono dietro di me, mi guardo intorno e sono circondato da perfetti sconosciuti. Lo zaino che porto in spalla è l’unica traccia del mio passato, e devo lasciarlo all’ingresso. Lo riprendo e lo trovo pieno di oggetti che sapevo essere importanti, ma che non mi erano affatto serviti in quei tre giorni. E’ così che nel 2001 faccio la prima esperienza con dei gruppi di crescita.
Quando sento nuovamente parlare di Osho sono passati già alcuni anni, veloci, come un ricordo. Ho di fronte Filippo Sabattini, psicopedagogista e counselor, giovane formatore della scuola di Franco Nanetti. Da loro apprendo il pensiero di Socrate e di Rousseau, sintetizzato nel più moderno, ma non meno attuale, Rogers. E’ il 2005 e ho deciso di iscivermi alla facoltà di psicologia. Fondamenti neuroanatomici dell’attività psichica è il primo esame. Poi storia della psicologia… e altri. Al posto dello zaino ho una tracolla con gli orari dei mezzi pubblici, un libro, una bottiglietta d’acqua. La porto con me quando suono alla porta dell’ASPIC Pescara per chiedere se c’è posto per un tirocinante. E’ il 2008…
Quando il tirocinio è finito mi rendo conto che è iniziato un nuovo viaggio.
Si chiama Master in Gestalt Conseling, Segreteria didattica e Pillole. Ma è molto di più. In buona parte attende ancora un nome… Una tappa a cui tengo si chiama Writeclub.
Cosa mi piace di questo viaggio?
Trovare gli stessi luoghi, incontrare le stesse persone, e sentire che ogni giorno è un giorno nuovo.