Benvenuto!
Qui puoi trovare le Pillole …e altre informazioni interessanti!

Le Pillole permettono di avere un contatto più diretto con se stessi e con il mondo della psicologia.  (Adriana)


Le Pillole hanno esempi e metafore che rendono semplice la fruizione. (Viky)


Delle Pillole apprezzo come si affrontano vari aspetti della vita di tutti i giorni.  (Antonella)


Le Pillole mi piacciono perché offrono spunti di riflessione su un argomento.  (Doriana)


Le Pillole sono dirette e brevi. La praticità della compilazione rende il lettore parte dell’argomento trattato.  (Soraya)


Le Pillole sono quello che cercavo: le leggo e le rigello senza dover fare un corso impegnativo.  (Valeria)


Delle Pillole mi piace la schiettezza e la semplicità.  (Carla)


Auto-intervista a/di Giorgio Conti

Cosa sono le Pillole?

Le Pillole sono file .pdf, semplici strumenti utili per lo sviluppo personale. In ogni post trovi i link da cui è possibile scaricarle: come delle vere pillole devono essere ‘assunte’ affinché possano fare effetto. Il file può essere  stampato e condiviso.

A che servono?

Sono ginnastica per la mente. Compilarle offre degli spunti. È un po’ come prepararsi per andare a correre: ideare un nuovo percorso e scegliere l’abbigliamento più adatto. Rileggerle dopo qualche tempo permette di sviluppare itinerari sempre migliori, realizzare scelte più opportune.

Come sono fatte?

Sono composte da circa 15 domande, una breve introduzione sull’argomento e una chiusura. In tutto 3 pagine.

Quando ce ne sarà una nuova?

Ogni mese.

Dove si trovano?

Online. Sul sito, dove sono suddivise e consultabili per argomento (tag in fondo alla pagina). Una breve presentazione compare anche sulla Newsletter. (Quindi, per chi ama la comodità, c’è un motivo in più per iscriversi…)

Perché ‘Pillole’?

Perché sono brevi: messaggi concentrati in uno spazio ridotto. Perché danno dei piccoli input che ognuno è libero di elaborare come meglio crede. ‘Vitamine’ avrebbe reso meglio… ma ‘pillole’ ci piceva di più.

‘Pillole’… ma non sembra un nome già sentito?!

Sì. Sono cresciuto con Quark, Piero Angela e le Pillole di Bruno Bozzetto. Loro sono stati gli inventori delle Pillole (e precursori di rinnovamenti epocali nel campo dell’informazione). Non credo di aver inventato nulla di nuovo. L’idea alla base è molto simile.

Come nascono?

Nascono da una bozza di qualche anno fà e dalla disponibilità di Raffaello (Dott. Caiano, Presidente dell’ASPIC Pescara). Lui ci ha visto del buono e mi ha dato la possibilità di esprimermi. Le ha ‘battezzate‘ lui.

Cosa ti spinge a scriverle?

La necessità della divulgazione; credere che la cultura è responsabilità, cura e partimonio di ognuno. Come disse Henry Ford “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti“.

Cosa ci guadagni?

La soddisfazione di aver seminato una parola utile, forse. Se quel seme germoglia e mette frutti in Nuova Zelanda… questo mi basta!

Cosa vuoi dire a chi le leggerà?

Di stamparle su carta riciclata in f/r, se ne ha la pazienza. E, comunque le voglia stampare, buona compilazione!

Giorgio Conti

Foglietto illustrativo

Categoria

 

Questionario auto-somministrato per il benessere e lo sviluppo personale.

 

 

Indicazioni

 

Le Pillole stimolano la riflessione in modo semplice, veloce, discreto, personale. Agiscono su alcuni aspetti della vita che vengono affrontati ogni giorno ma che solo occasionalmente hanno la possibilità di essere considerati. Le Pillole possono svilupparne la consapevolezza. Offrono l’opportunità di valutare le proprie risorse e un loro impiego utile, funzionale per la persona. Permettono di sperimentare modi di pensiero alternativi lasciando libertà e piena autonomia di scegliere se, quando e come, tradurli in comportamento. In questo modo le Pillole rafforzano il senso di responsabilità, mantengono in allenamento il potere di azione, coadiuvano le normali capacità di auto-regolazione.

 

Importante: le Pillole non sono state create per fini terapeutici e non vogliono né  possonosostituirsi alla crescita personale seguita da uno Psicoterapeuta, uno Psicanalista, uno Psicologo, un Counselor o un Coach. Le pillole sono uno strumento libero e gratuito di cui ognuno può disporre.

 

 

Controindicazioni

 

Le Pillole, per lo stile con cui sono redatte (che potrebbe risultare persuasivo e a volte poco coerente da un punto di vista logico) possono non sortire i migliori effetti nei seguenti casi:          – buona razionalità e bassa impulsività, attitudine appresa al controllo delle proprie emozioni;        – periodi di transizione che rinforzano il senso di autonomia riducendo l’apertura alle possibilità;        – periodi di stasi dovuti alla permanenza in un ambiente sociale poco stimolante ed eterogeneo;        – forte desiderio di cambiamento e di ‘agire’, causati da una recente presa di consapevolezza.
  In caso di effetti collaterali indesiderati è possibile contattare il curatore (giorgio.conti@aspicpescara.it).
In caso di effetti collaterali desiderati è possibile rivolgersi allo Staff ASPIC (085.6921231).

 

 

Interazioni

 

L’effetto delle Pillole è potenziato da un clima familiare accogliente, rapporti gratificanti, relazioni sociali positive, variegate e autentiche, una sana alimentazione, attività fisica.

 

Interagiscono positivamente con il desiderio di sviluppo personale e di continuo miglioramento.

 

 

Dose, modo e tempi di somministrazione

 

La dose raccomandata è di una Pillola ogni 15gg.

 

Diluire la Pillola all’interno della propria giornata preferendo un momento di calma e tranquillità.

 

 

Sovradosaggio

 

In caso di sovradosaggio è raccomandato fermarsi un attimo e domandarsi “Cosa vorrei ora? Come posso ascoltare meglio il mio bisogno?”

 

Non sono comunque stati riscontrati effetti collaterali legati ad una somministrazione massiccia.

 

 

Conservazione

 

Le Pillole possono essere conservate sul pc in una cartella, come allegati nella casella di posta. Una volta stampate e compilate meglio riporle in un contenitore posizionato in luogo asciutto e sicuro, in base alle esigenze/preferenze personali.

 

 

Composizione

 

Una Pillola di 3 pagine contiene circa 15 domande.
Principi attivi: 40% psicologia umanistica, 30% PNL, 30% psicodinamica.

Compilazione

Informazioni sulla scrittura

 

 

In molti potranno trovare difficoltoso o non semplice esprimere argomenti, talvolta complessi, in uno spazio di pochi righi. Del resto è sempre importante ascoltare le proprie necessità. Per questo se senti di avere bisogno di più spazio per esprimerti sei sempre libero di prendere un foglio e dare risposte della lunghezza che preferisci.

 

 

Il silenzio

 

Nei rapporti personali a volte si parla appositamente per ‘riempire’ del tempo. In quel caso parlare di più va bene. Inoltre il parlare spesso è socialmente più accettato e auspicabile rispetto al silenzio. Il silenzio, o la brevità, è un’esperienza riservata alle relazioni più personali e intime. A chiunque sia capitato potrà aver notato che non è semplice condividere del silenzio con un estraneo. Il silenzio di solito sposta l’attenzione sull’interiorità, i bisogni e amplifica le sensazioni. Parlare, al contrario, scarica e allenta le tensioni.   Qualcosa di analogo accade quando si scrive: riflettere, seplificare, ridurre i pensieri è come dedicarsi delle pause di silenzio. Ognuno adotta delle preferenze personali ma, probabilmente, all’inizio non sarà una cosa troppo spontanea concedersi del silenzio.

 

 

L’attenzione

 

Altro aspetto importante è che a volte parlare con una persona rappresenta anche un modo per ottenere la sua attenzione. Ricevere l’attenzione altrui, specie se dell’altro abbiamo una buona opinione, fa sempre piacere, a tutti. Altra funzione sociale del dialogo è il controllo. Ti è mai capitato di dover badare ad un bambino piccolo? Un modo molto utilizzato per ‘tenerlo buono’ è proprio catturare la sua attenzione, coinvolgerlo. Avrai applicato molte volte lo stesso principio parlando con un amico molto arrabbiato, triste, o che semplicemente stava dicendo qualcosa che preferivi non ascoltare. Il dialogo ha la funzione di riallineare il comportamento e l’umore delle persone ad un livello di equilibrio condiviso e socialmente auspicabile.   Nell’esperienza della scrittura invece l’attenzione si sposta tra varie parti della tua interiorità. Facciamo un esempio: hai qualche espressione o modo di dire che usi spesso? Ora cerca di ricordare da chi lo hai sentito o in che contesto lo hai ascoltato la prima volta. Quella è una delle parti che, integrandosi con molte altre, ti rendono unico. Come se si trattasse di persone con cui hai minore o maggiore confidenza, stima e conoscenza, tenderai ad ‘ascoltare’ quelle parti di te che già conosci bene. All’inizio ci vorrà una certa dose di concentrazione per riuscire ad ascoltare qualla voce che si distingue appena tra le altre. Se dopo averla ascoltata ti sentirai stanco quella sarà la tua garanzia che stai andando bene. Il vantaggio della scrittura rispetto al linguaggio parlato è che se ‘perdi il filo’ – è una possibilità sempre presente – ti basterà fermarti e rileggere. Non se ne accorgerà nessuno.

 

 

Pensare

 

Il pensiero e l’esprimersi scrivendo per sé non assolvono ad alcuna funzione sociale. Non ci sarebbe quindi motivo di utilizzare forme di espressione volte ad influenzare l’interlocutore, né avrebbe particolare significato il dilungarsi più del necessario. Tuttavia anche il pensiero riflette le caratteristiche del linguaggio, perché è attraverso il linguaggio che viene appreso. Se non parlassimo con i nostri simili sarebbe molto difficile imparare e riuscire a pensare ‘con le parole’. Inoltre il pensiero è il nostro primo strumento di compagnia, ci tiene occupati e alcune volte ci è davvero utile. Diventa allora uno strumento di auto-controllo in cui le influenze sociali ci ‘regolano’, e ci offrono soluzioni, anche in assenza di altre persone.   In fondo tutti i mattoni che costituiscono l’oggetto dei nostri pensieri e costruiscono il nostro modo di pensare li abbiamo appresi dagli altri, anche se ce lo hanno raccontato attraverso un libro del secolo scorso o nel testo di una canzone. Questo non significa che siamo meno originali o che siamo succubi delle influenze esterne. Vuol dire piuttosto che la funzione più preziosa del pensiero, in cui si riflette l’unicità del nostro passato e del presente, è integrare le informazioni e le esprienze di cui disponiamo. Pensiamo ad un arredatore: lui non sposta muri, non costruisce  mobili, li seleziona, li dispone e li armonizza all’interno di un ambiente. Esprimendo la sua esperienza, il suo carattere e ascoltando le preferenze di chi lo circonda sceglie tra molte possibili la soluzone che trova più adatta.   Quando scriviamo pensiamo attraverso una parte di noi che all’inizio, se non è già allenata, ci potrà sembrare goffa, addirittura contraddittoria. Anche quando sarà sviluppata potremo attivare questa parte quasi esclusivamente attraverso la scrittura. Se questa parte ci piace dobbiamo considerare che probabilmente dovremo esercitarla con costanza – non significa spesso, ma con regolarità -, e aspettare qualche anno, prima che possa emergere spontaneamente anche in altri contesti.

 

 

Apprendere

 

Nelle Pillole, per il fatto che sono da ‘scrivere’ e lo spazio per le tue risposte è minimo, è come se ti venisse richiesto di disimparare una cosa a cui probabilmente sei abituato e che fai da sempre. Si tratta di un piccolo sforzo: le prime volte potrebbe non essere affatto facile e potrai avvertire questa ‘lentezza’ come una forma di limitazione. In realtà questo significa che stai soltanto prendendo dimestichezza con un modo differente di esprimerti. Non è né migliore né peggiore: è diverso. Pensa a dei film dove ci sono dei veri ‘duri’, film di azione o di guerra, ma anche film romantici o introspettivi. Quanti dialoghi ci sono? E quanto sono lunghi? Puoi vedere da te che togliere parole non significa impoverire il significato.   Puoi esercitarti ogni volta che ti confronti con un foglio, una tastiera, un cellulare: a scu.strongola, per lavoro, per l’efficacia personale, con gli amici… per il piacere di scrivere e per scoprire cosa pensi. Puoi provare a farlo anche quando parli, se metti in conto di poter non ottenere risultati eccezionali in poco tempo. Le occasioni come vedi ci sono e sono varie.

 

 

Il significato

 

Le parole sono simboli molto complspan style=”font-family: ‘Arial’;”essi, anche se ne usiamo a centinaia ogni giorno. Sono strumenti versatili, spesso molto utili, sempre essenziali per la vita sociale. Tuttavia ci sono dei significati, sensazioni ed emozioni che le parole non riescono a cogliere, né a comunicare. Quando arrivi a questo punto vuol dire che ti stai avvicinando a ciò che di più unico e personale esiste in te. Potrai conoscere meglio questo tuo ‘cuore’ pensandolo ‘a parole’, esprimendolo e comunicandolo agli altri. Ma se vuoi conoscerlo devi prima darti la possibilità di incontrarlo, di sfiorarlo. Le prime volte ti sembrerà strano, o forse ti divertirà. Accade spesso così quando si incontra qualcosa di nuovo.   Non temere mai te stesso perché sei e resti sempre il tuo miglior alleato. Sei l’unica persona che ti accompagnerà ovunque andrai. Conoscerti meglio non potrà che aiutarti nel seguire il tuo percorso. Forse già sai che non sarà sempre piacevole o semplice. La vita di solito non è gratuita (ma bisognerebbe vedere bene cosa ognuno intende per gratuità, perché la vita è anche gratuita…). Personalmente conservo l’idea che, proprio per questo, tanto investo con me stesso, altrettanto posso ‘spendere’ con gli altri.

 

 

In sintesi…

 

Allora una cosa importante per il tuo benessere – e potrai rendertene conto soltanto provando – è riassumere. Pensa, scrivi, parla quanto vuoi, ma poi riassumi. Ti aiuterà a vedere sempre meglio cosa vuoi. Magari potrai accorgerti che quello che può essere detto in poche parole perde di carica se viene disperso tra altre frasi. Non so se ti è mai capitato di voler fare una lunga telefonata ma avere credito per un solo messaggio, o di voler dire molte cose ad una persona ma avere a disposizione solo pochi secondi.   L’idea l’hai capita: riducendo lo spazio aumenta il significato. Se nella comunicazione hai il linguaggio non verbale e paraverbale a garantire che al tuo interlocutore arrivi il giusto ‘senso’, nella scrittura hai altri strumenti: il lessico, il tono, il linguaggio figurato (proprio lo stesso che hai studiato a scuola, che si trova nelle poesie e che ascolti nel rap). Nelle risposte delle Pillole è questo che devi cercare di raggiungere: sottrarre per aggiungere, alleggerirti dal superfluo per ottenere di più.

 

 

Indicazioni per la compilazione

 

Se lo ritieni opportuno puoi scegliere un momento delle giornata in cui ti senti presente a te stesso e sei libero da pensieri e impegni. È meglio che eviti momenti in cui hai stanchezza accumulata, tensioni, fretta. Possibilmente cerca un posto comodo, meglio se fai in modo che sia al sicuro da fonti di disturbo e distrazioni. Preferisci giorni e fasce di orario in cui sei tranquillo e appagato, come dopo aver fatto sport moderato o essere stato con gli amici. Va bene ogni luogo dove puoi sentirti a tuo agio.

Pillola 11 • No stress: rispondi energicamente!

Sintomi come insonnia, irritabilità, stanchezza… pensieri negativi: problemi di non facile gestione. Combattere tutto ciò spesso significa alimentare ansia, allontanarsi da buone prestazioni. …Che stress! Niente panico! Potrebbe trattarsi di re-azioni a ciò che accade intorno a te, di segni che il corpo manda e chiedono di essere compresi. Non “eliminati”: ascoltati. Ma cos’è lo…

Pillola 10 • Primavera: un regalo d’amore

Pasqua, la colomba, l’uovo, la sorpresa… la vita in primavera è ricca di questi simboli che, per la loro potenza, attivano un gran fermento. Ma la primavera è solo questo? No: la primavera è anche questo! Le ore di luce superano quelle di buio: l’ingresso nella parte luminosa dell’anno rappresenta la fine del ‘digiuno’ e…

Pillola 9 • 4S: il virus della felicità

E se la felicità fosse un virus, un male endemico?! Non sarebbe bello lasciarsi infettare da un’influenza i cui sintomi sono sorrisi, silenzi benevoli, disponibilità e parole buone? La psicologia non ha sviluppato grandi teorie su come raggiungere la felicità e, sebbene sia argomento importante, la letteratura a riguardo potrebbe essere poca e datata. Tuttavia…

Pillola 8 • Fiducia: solo frasi e aforismi?!

La fiducia non è solo una bella parola usata nelle frasi e negli aforismi. È un ingrediente importante nelle relazioni. Sì… ma cos’è?! La fiducia è un atteggiamento positivo verso fatti, circostanze, persone: se pensi che il futuro riservi buone possibilità puoi ben dire di essere una persona fiduciosa. Ma come si sviluppa la fiducia?…

Pillola 7 • Obiettivi per l’anno nuovo

Puoi lasciar perdere tutta quella serie di cose che ti sei promesso e ripromesso di fare. Se vuoi girare pagina allora devi lasciarti qualcosa alle spalle e guardare avanti. Il raggiungimento di un traguardo è l’esito di un processo a step successivi. Normalmente gli step si susseguono in modo spontaneo e armonico. Quando non si…

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