COS’ È UN GRUPPO DI AUTO-MUTUO-AIUTO (A.M.A.)?
E’ un gruppo di persone che condividono uno stesso problema e che si sostengono reciprocamente. Il gruppo rappresenta un’opportunità di crescita, un luogo in cui confrontarsi sul proprio modo di vivere le relazioni, permettendosi di riconsiderare le scelte di vita fatte, potenziando le proprie risorse in un clima di ascolto, fiducia e rispetto, lontano da pregiudizi
QUAL È LO SCOPO DEL GRUPPO DI AUTOMUTUOAIUTO (A.M.A.)?
Rende chi vi partecipa protagonista attivo della ricerca del proprio benessere e di quello degli altri membri del gruppo per il raggiungimento di una migliore qualità della vita
LA DIPENDENZA AFFETTIVA
La dipendenza affettiva presenta numerose caratteristiche simili alle dipendenze in generale, pur presentando rispetto a quest’ultime una differenza sostanziale: si sviluppa nei confronti di una persona e pertanto è più difficile da riconoscere e da contrastare.
Se è normale che in una relazione ci sia un certo grado di dipendenza e la voglia di “fondersi con l’altro” soprattutto nella fase dell’innamoramento e che a lungo andare questo bisogno fusionale vada scemando, nella dipendenza questo processo non si interrompe mai. Chi dipende dedica completamente tutto se stesso all’altro e vede nell’amore l’unica risoluzione dei propri problemi. “Sto male con te… ma sto male anche senza di te”
DESTINATARI
Gli incontri A.M.A sono rivolti a coloro che spesso si sono domandati:
Cosa mi spinge ad aver tanto bisogno di essere amato/a?
Com’è possibile che ogni affetto diventi il grande amore?
Come mi sento in questa relazione? La felicità si trova qui o altrove?
Perché la solitudine mi fa tanta paura?
Perché vivo ogni volta le stesse storie?
Da quanto tempo non faccio qualcosa che mi rende felice?
Quante volte sono stato/a lasciato/a o abbandonato/a?
TESTIMONIANZA
Sono cinque lunghi anni che combatto contro la mia dipendenza affettiva! Come? Bella domanda! E’ una storia molto lunga e complessa da spiegare ma ci proverò nel miglior modo possibile, perché voglio che questa mia storia sia uno spiraglio di luce per tutti coloro che ne hanno bisogno, anche perché per me è stato fondamentale per me leggere blog. Fino a cinque anni fa vivevo in una vita che era di tutti tranne mia … ma non lo sapevo! Sono cresciuta con la colpa di non essere quel figlio che i miei genitori avevano perduto in un’incidente: ero soltanto una sostituta nata, per errore divino, femmina e non maschio! Ho sempre elemosinato affetto e attenzione dalla mia famiglia, dalle quale mi arrivava qualcosa … ma non nel modo in cui io avevo bisogno! Il tempo è passato… Io sono cresciuta, mi sono sposata, ho avuto dei figli e ho finito con il riservare tutto il mio bisogno di amore su mio marito. Lui era il mio mondo: condividevamo tutto, anche il lavoro come dipendenti. Tutto sembrava andare per il meglio, vivevo nella famiglia del MULINO BIANCO! Ma la mia vita, quella vera, doveva ancora arrivare e ha iniziato a farsi spazio pian piano! Ho iniziato ad avere problemi sul lavoro con il mio ex titolare, un grandissimo manipolatore relazionale che odiava le donne e riversava su di me, unica dipendente donna, il suo malessere e la sua rabbia, mobbizzandomi. Ieri, per me era colpa sua, era lui l’orco. Oggi, mentre scrivo e con nuova consapevolezza, credo che sia più corretto dire che IO GLIELO PERMETTEVO! Perché? Perché riproponevo il vissuto della mia infanzia: i miei si comportavano in qualche modo come il mio ex titolare, denigrando qualsiasi cosa facessi! Questa situazione di difficoltà sul lavoro aveva creato una crepa nel mio matrimonio, generando tanta sofferenza: sia io sia mio marito riportavamo a casa le tensioni lavorative e, così, nascevano discussioni a non finire ed io non sentivo accolto il grande disagio vissuto per la situazione lavorativa. Non potendone più, decisi di fare una scelta coraggiosa: cambiai lavoro … E qui ho conosciuto un uomo. Inizialmente, un amico attento ai miei bisogni: mi sentivo una principessa al settimo cielo ossia bella, brava ed efficiente, insomma tutto quello che prima non avevo! Credetemi, mai nessuno mi aveva fatta sentire così bene! Ho iniziato a vivere ogni giorno in funzione degli incontri con lui a lavoro; mi piaceva stare con lui: riusciva a farmi dimenticare tutto il resto e persino i miei figli e la mia famiglia sono passati in secondo piano! A distanza di poco più di un mese, è iniziata una relazione. Vivevo un vortice di emozioni meravigliose, un’alternanza di passione e di comprensione reciproca, una totale fusione chimica. Era una FAVOLA! Più passava il tempo e più il mio pensiero e il mio cuore erano legati a lui: ero ormai dipendente, avevo bisogno di lui! Ma le favole non esistono, era tutto troppo bello per essere vero!. Dopo breve tempo, ha iniziato a mostrarsi per quello che era: un assetato di sesso, un seduttore che non si curava della mia presenza nel mostrare interesse verso altre donne anche sul posto di lavoro, un manipolatore così abile che riusciva a rielaborare una mia osservazione tanto da farmi passare per esagerata o stupida … Ma non lo ero! Iniziarono così i miei tentativi per cambiarlo e riportarlo sulla retta via … Ormai mi ero posta questo obiettivo: con il mio amore e in nome di quella passione, lo avrei reso una persona migliore. Questo mio atteggiamento non fu gradito per cui lui ha iniziato a esitare di me e passavamo dall’amore coinvolgente ai silenzi distruttivi! Se, per qualche ragione, non potevo andare ad uno dei nostri incontri settimanali, me lo faceva pesare, facendomi sentire in colpa e non capace di soddisfarlo. Per me è stato devastante! Ho iniziato così a fare marcia indietro, corrosa anche dai sensi di colpa verso la mia vita matrimoniale, se così si poteva definire! Disorientata e confusa, iniziai una psicoterapia per farmi aiutare e li ho capito cosa mi stava succedendo: per la prima volta sentii parlare di dipendenza affettiva e dei manipolatori! Col passare del tempo cominciavo a sentirmi più centrata su di me e così finii con il trovare la forza per porre fine a questa relazione. Non è stato semplice… lui mi ha cercata, pentito di quanto fatto, con un bel regalo… e io sono ricaduta nella sua rete, complice nel suo gioco distruttivo con la mia anima! Oggi ,vedo quella rete come quella di un manipolatore narcisista, un narcisista che non ha mai avuto la minima idea di cosa fosse l’amore! Continuammo così per tre lunghi anni: lo lasciavo e puntualmente lui tornava con i suoi bei regali costosi e implorando perdono (nonostante avessi scoperto una marea di relazioni con altre donne). Stanca, logorata, confusa. Non sapevo cosa volevo. La terapia mi aiutava, ma dipendeva da me. Dovevo decidere una volta per tutte, lo dovevo a me stessa, a nessun altro, solo a me! Iniziai a cercare aiuto su internet, nei blog di persone come me e andai a comprare un libro che consiglio a tutti ‘I SERIAL KILLER DELL’ANIMA’ di CINZIA MAMMOLITI e mi si aprì un mondo intero! Riuscii a capire come per magia il limite che non mi permetteva il cambiamento: ero ancora troppo coinvolta! Cercai così, come suggeriva il libro, un centro di ascolto e trovai l’ASPIC, con il suo gruppo di AutoMutuoAiuto per dipendenti affettivi. Ero decisa e per la prima volta non ero sola. Avevo al mondo qualcuno con cui discutere i miei problemi senza essere giudicata e condannata! E ho trovato la forza. L’ho lasciato senza dirgli nulla, tagliandolo fuori dalla mia vita. Come da vecchio copione, lui ha provato a ricontattarmi sempre con un bel regalo. Ma questa volta rimanda il regalo al mittente, dicendogli di non volerlo sentire più. Mi sentivo più forte, più consapevole. Ormai i suoi giochi erano stati scoperti e nulla poteva farmi cambiare idea. Ho deciso di affrontare anche mio marito, gli ho raccontato la verità e, insieme, stiamo ora cercando di ricominciare, un passo alla volta, facendo terapia insieme. La mia dipendenza non è svanita ma sono sicura di essere sulla via giusta per poter camminare da sola, consapevole di dover dare sempre più valore a me, ai miei sentimenti, al mio sentire e ricordandomi che posso fidarmi di me!! (baby69 )
Sono cinque lunghi anni che combatto contro la mia dipendenza affettiva! Come? Bella domanda! E’ una storia molto lunga e complessa da spiegare ma ci proverò nel miglior modo possibile, perché voglio che questa mia storia sia uno spiraglio di luce per tutti coloro che ne hanno bisogno, anche perché per me è stato fondamentale per me leggere blog. Fino a cinque anni fa vivevo in una vita che era di tutti tranne mia … ma non lo sapevo! Sono cresciuta con la colpa di non essere quel figlio che i miei genitori avevano perduto in un’incidente: ero soltanto una sostituta nata, per errore divino, femmina e non maschio! Ho sempre elemosinato affetto e attenzione dalla mia famiglia, dalle quale mi arrivava qualcosa … ma non nel modo in cui io avevo bisogno! Il tempo è passato… Io sono cresciuta, mi sono sposata, ho avuto dei figli e ho finito con il riservare tutto il mio bisogno di amore su mio marito. Lui era il mio mondo: condividevamo tutto, anche il lavoro come dipendenti. Tutto sembrava andare per il meglio, vivevo nella famiglia del MULINO BIANCO! Ma la mia vita, quella vera, doveva ancora arrivare e ha iniziato a farsi spazio pian piano! Ho iniziato ad avere problemi sul lavoro con il mio ex titolare, un grandissimo manipolatore relazionale che odiava le donne e riversava su di me, unica dipendente donna, il suo malessere e la sua rabbia, mobbizzandomi. Ieri, per me era colpa sua, era lui l’orco. Oggi, mentre scrivo e con nuova consapevolezza, credo che sia più corretto dire che IO GLIELO PERMETTEVO! Perché? Perché riproponevo il vissuto della mia infanzia: i miei si comportavano in qualche modo come il mio ex titolare, denigrando qualsiasi cosa facessi! Questa situazione di difficoltà sul lavoro aveva creato una crepa nel mio matrimonio, generando tanta sofferenza: sia io sia mio marito riportavamo a casa le tensioni lavorative e, così, nascevano discussioni a non finire ed io non sentivo accolto il grande disagio vissuto per la situazione lavorativa. Non potendone più, decisi di fare una scelta coraggiosa: cambiai lavoro … E qui ho conosciuto un uomo. Inizialmente, un amico attento ai miei bisogni: mi sentivo una principessa al settimo cielo ossia bella, brava ed efficiente, insomma tutto quello che prima non avevo! Credetemi, mai nessuno mi aveva fatta sentire così bene! Ho iniziato a vivere ogni giorno in funzione degli incontri con lui a lavoro; mi piaceva stare con lui: riusciva a farmi dimenticare tutto il resto e persino i miei figli e la mia famiglia sono passati in secondo piano! A distanza di poco più di un mese, è iniziata una relazione. Vivevo un vortice di emozioni meravigliose, un’alternanza di passione e di comprensione reciproca, una totale fusione chimica. Era una FAVOLA! Più passava il tempo e più il mio pensiero e il mio cuore erano legati a lui: ero ormai dipendente, avevo bisogno di lui! Ma le favole non esistono, era tutto troppo bello per essere vero!. Dopo breve tempo, ha iniziato a mostrarsi per quello che era: un assetato di sesso, un seduttore che non si curava della mia presenza nel mostrare interesse verso altre donne anche sul posto di lavoro, un manipolatore così abile che riusciva a rielaborare una mia osservazione tanto da farmi passare per esagerata o stupida … Ma non lo ero! Iniziarono così i miei tentativi per cambiarlo e riportarlo sulla retta via … Ormai mi ero posta questo obiettivo: con il mio amore e in nome di quella passione, lo avrei reso una persona migliore. Questo mio atteggiamento non fu gradito per cui lui ha iniziato a esitare di me e passavamo dall’amore coinvolgente ai silenzi distruttivi! Se, per qualche ragione, non potevo andare ad uno dei nostri incontri settimanali, me lo faceva pesare, facendomi sentire in colpa e non capace di soddisfarlo. Per me è stato devastante! Ho iniziato così a fare marcia indietro, corrosa anche dai sensi di colpa verso la mia vita matrimoniale, se così si poteva definire! Disorientata e confusa, iniziai una psicoterapia per farmi aiutare e li ho capito cosa mi stava succedendo: per la prima volta sentii parlare di dipendenza affettiva e dei manipolatori! Col passare del tempo cominciavo a sentirmi più centrata su di me e così finii con il trovare la forza per porre fine a questa relazione. Non è stato semplice… lui mi ha cercata, pentito di quanto fatto, con un bel regalo… e io sono ricaduta nella sua rete, complice nel suo gioco distruttivo con la mia anima! Oggi ,vedo quella rete come quella di un manipolatore narcisista, un narcisista che non ha mai avuto la minima idea di cosa fosse l’amore! Continuammo così per tre lunghi anni: lo lasciavo e puntualmente lui tornava con i suoi bei regali costosi e implorando perdono (nonostante avessi scoperto una marea di relazioni con altre donne). Stanca, logorata, confusa. Non sapevo cosa volevo. La terapia mi aiutava, ma dipendeva da me. Dovevo decidere una volta per tutte, lo dovevo a me stessa, a nessun altro, solo a me! Iniziai a cercare aiuto su internet, nei blog di persone come me e andai a comprare un libro che consiglio a tutti ‘I SERIAL KILLER DELL’ANIMA’ di CINZIA MAMMOLITI e mi si aprì un mondo intero! Riuscii a capire come per magia il limite che non mi permetteva il cambiamento: ero ancora troppo coinvolta! Cercai così, come suggeriva il libro, un centro di ascolto e trovai l’ASPIC, con il suo gruppo di AutoMutuoAiuto per dipendenti affettivi. Ero decisa e per la prima volta non ero sola. Avevo al mondo qualcuno con cui discutere i miei problemi senza essere giudicata e condannata! E ho trovato la forza. L’ho lasciato senza dirgli nulla, tagliandolo fuori dalla mia vita. Come da vecchio copione, lui ha provato a ricontattarmi sempre con un bel regalo. Ma questa volta rimanda il regalo al mittente, dicendogli di non volerlo sentire più. Mi sentivo più forte, più consapevole. Ormai i suoi giochi erano stati scoperti e nulla poteva farmi cambiare idea. Ho deciso di affrontare anche mio marito, gli ho raccontato la verità e, insieme, stiamo ora cercando di ricominciare, un passo alla volta, facendo terapia insieme. La mia dipendenza non è svanita ma sono sicura di essere sulla via giusta per poter camminare da sola, consapevole di dover dare sempre più valore a me, ai miei sentimenti, al mio sentire e ricordandomi che posso fidarmi di me!! (baby69 )
SEDE
Centro Culturale SpazioPiù, Via del Santuario, 156 – Pescara
CALENDARIO E MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Gli incontri del gruppo AMA sulla Dipendenza Affettiva si terranno due volte al mese il mercoledì dalle 9.00 alle 10.30.
Calendario 2019/2010:
3 – 17 – 30 Ottobre 2019
13 – 27 Novembre 2019
11 Dicembre 2019
8 – 22 Gennaio 2020
5 – 19 Febbraio 2020
4 – 18 Marzo 2020
1 – 15 – 29 Aprile 2020
13 – 27 Maggio 2020
10 – 24 Giugno 2020
22 Luglio 2020
L’inserimento nel gruppo è preceduto da un colloquio gratuito di conoscenza/informativo con la responsabile del progetto, Emanuela Carlitti, Psicologa Psicoterapeuta.
INVESTIMENTO SULLA TUA CRESCITA PERSONALE
€ 10,00 a incontro
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per informazioni è necessario prenotarsi telefonicamente allo 085.6921231 o compilare e inviare il form sottostante